"12 MISTERI PER 12 GATTI NERI..." COSA ACCADE DI COSI' SCONVOLGENTE AI PROTAGONISTI?
ECCO LA PRIMA PARTE...
- BEATRICE: "AAAAAHHHHH"
- e poi cade a terra svenuta.
Anche Lorenzo rimane con gli occhi sbarrati e senza forze, cade per terra.
PERCHE' COS'E' SUCCESSO DI COSI' ORRIBILE.
CONTINUA.
"12 MISTERI PER 12 GATTI NERI" scritta ed ideata da Salvatore D'Angelo.
PRIMA PUNTATA: "LA BURRASCA".
9 MESI PRIMA:
...Un uomo giovane (di trentasei anni) ed un uomo piu' grande di età, rispetto al primo, si trovavano su di una barca in mezzo al mare... Le prime gocce di pioggia, poi divenne più fitta e si stava abbattendo contro di loro; le onde erano sempre più grandi... La barca si capovolse e l'uomo più anziano andò sottacqua. Si mise a nuotare metri più sotto, quando vide qualcosa che lo spaventò... Tra mille bolle, corse alla superficie e si accasciò sulla barca che l'amico era riuscito a raddrizzare: per lo spavento aveva lo sguardo fisso... ipnotizzato.OGGI:
Il chirurgo Lorenzo Pessi, un uomo di bell'aspetto ma trasandato, con la barba incolta, sconvolto, entra nello studio dello psicologo Michel Corsi e si siede davanti alla sua scrivania.
PSICOLOGO MICHEL CORSI: "E' un onore avere un medico come lei nel mio studio... ma che cosa le è successo, perché è ridotto in questo stato?"LORENZO: "Mi aiuti dottore... la prego... "
P.MICHEL: "Farò il possibile, ma mi dica, cosa le è successo..."
LORENZO: "Ieri sera ero ritornato da una festa che avevano organizzato alcuni miei colleghi... Ad una certa ora mi sono dovuto ritirare e così facendo ho dimenticato il mio secondo cell. sul tavolo. La mia ex fidanzata lo ha preso e ha cercato di riportarmelo..."
ECCO COSA E' SUCCESSO DAL MOMENTO CHE... La donna, Beatrice Cordisi, arriva davanti alla porta dell'appartamento sente la voce di Lorenzo che si lamenta...
LORENZO: "Ho detto di no, devi andartene!"Beatrice vede che che la porta è socchiusa, la apre, entra attraversa il corridoio ed entra nella cucina, dove l'uomo sta discutendo con qualcuno, quando... inizia a gridare
PRIMA PUNTATA: "LA BURRASCA".
9 MESI PRIMA:
...Un uomo giovane (di trentasei anni) ed un uomo piu' grande di età, rispetto al primo, si trovavano su di una barca in mezzo al mare... Le prime gocce di pioggia, poi divenne più fitta e si stava abbattendo contro di loro; le onde erano sempre più grandi... La barca si capovolse e l'uomo più anziano andò sottacqua. Si mise a nuotare metri più sotto, quando vide qualcosa che lo spaventò... Tra mille bolle, corse alla superficie e si accasciò sulla barca che l'amico era riuscito a raddrizzare: per lo spavento aveva lo sguardo fisso... ipnotizzato.OGGI:
Il chirurgo Lorenzo Pessi, un uomo di bell'aspetto ma trasandato, con la barba incolta, sconvolto, entra nello studio dello psicologo Michel Corsi e si siede davanti alla sua scrivania.
PSICOLOGO MICHEL CORSI: "E' un onore avere un medico come lei nel mio studio... ma che cosa le è successo, perché è ridotto in questo stato?"LORENZO: "Mi aiuti dottore... la prego... "
P.MICHEL: "Farò il possibile, ma mi dica, cosa le è successo..."
LORENZO: "Ieri sera ero ritornato da una festa che avevano organizzato alcuni miei colleghi... Ad una certa ora mi sono dovuto ritirare e così facendo ho dimenticato il mio secondo cell. sul tavolo. La mia ex fidanzata lo ha preso e ha cercato di riportarmelo..."
ECCO COSA E' SUCCESSO DAL MOMENTO CHE... La donna, Beatrice Cordisi, arriva davanti alla porta dell'appartamento sente la voce di Lorenzo che si lamenta...
LORENZO: "Ho detto di no, devi andartene!"Beatrice vede che che la porta è socchiusa, la apre, entra attraversa il corridoio ed entra nella cucina, dove l'uomo sta discutendo con qualcuno, quando... inizia a gridare
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“12 MISTERI PER 12 GATTI NERI”
scritta ed ideata da Salvatore D'Angelo.
Seconda puntata: “dodici gatti neri”.
Lo studio dello psicanalista Michel Corsi aveva un'atmosfera più misteriosa del solito.
P. MICHEL: “E non si ricorda più niente per via dello shock?!"
LORENZO:“No, purtroppo, io mi ricordo solo che ero stato ad una festa...in un ristorante, quel poco che è successo dopo me lo ha raccontato Beatrice, la mia ex fidanzata, e quello che lei si ricorda fino a quando non ha subito anche lei lo stesso spavento...”
MICHEL:“Ora, oltre allo psicologo, faccio anche il detective: nella sua vita non ha avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di strano, che so dei conti che non le ritornano, qualche episodio particolare, qualcosa che l'abbia perseguitato, una minaccia da qualcuno?
LORENZO:“No, che io sappia no, almeno che non ho cancellato anche questo dalla mente!”
MICHEL:“Ed i suoi amici, parenti non hanno notato niente di strano nella sua vita?”
LORENZO:“Nessuno mia mai detto niente, anche loro cascano dalle nuvole.”
Michel fece altre domande di tipo psicologico al suo paziente, alla fine concluse:
“Io ho finito la mia giornata di lavoro e se vuole faccio una cosa di tutto in via eccezionale: la propongo di venire insieme a lei e vengo a fare una visita a tutti i posti che lei frequenta ed ha frequentato (persone comprese), così potrò vedere se riesco a ricavare altri elementi per poterla aiutare, perché il suo caso è davvero particolare...”
LORENZO:“Grazie dottore, ne ho proprio bisogno!”
MICHEL:“E poi noi siamo anche colleghi, anche se operiamo in settori diversi.”
Nella macchina di Lorenzo, il dottore raddrizza lo specchietto.
MICHEL:“Le dispiace se iniziamo da casa sua? Posso dare una piccola ispezione all'abitazione, specie nella stanza dove lei e Beatrice siete svenuti?”
LORENZO:“Andiamo...”
I due erano entrati nel palazzo dove abitava il chirurgo e trovatisi davanti all'ascensore...
LORENZO:“Devo guardare la posta...”
MICHEL:“Faccia pure...”
Poco dopo i due stavano entrando nell'appartamento, Lorenzo fece vedere allo psicologo la cucina ed indicò il punto dove erano svenuti lui e la sua ex fidanzata, poi il chirurgo prese la sua posta e l'aprì: c'era una strana busta bianca (doveva contenere un libretto) e sopra non c'era scritto niente (era stata messa nella casella a mano), l'aprì e vide un quaderno, lo sfogliò e su dodici pagine successive, in alto a destra c'erano in ognuna dodici figure di dodici gatti neri e , sempre in alto, ma al centro del foglio una scritta: (sulla prima pagina appena sotto il gatto) PRIMO MISTERO, sulla seconda pagina, SECONDO MISTERO, e così via, fino ad arrivare alla dodicesima pagina.
LORENZO:“Ehy, dottore guardi questo quaderno che mi hanno messo nella buca...”
Michel lo sfogliò e poi disse:
“Ma che significato hanno dodici pagine con dodici gatti con la scritta: MISTERO?
“Ma che significato hanno dodici pagine con dodici gatti con la scritta: MISTERO?
E poi le pagine sono bianche, come se si dovessero compilare...”
Lo sguardo di Lorenzo si fissò sulla finestra del balcone della stanza (Michel gli dava le spalle ed osservava il quaderno...)
Di punto in bianco Lorenzo indicò col dito il balcone e, alzando la voce, disse: “Dottore guardi lì, dottore si giri, guardi!...”
scritta da salvatore d'angelo.
CONTINUA.
“12 MISTERI PER 12 GATTI NERI”
scritta ed ideata da Salvatore D'Angelo.
terza puntata: “chi ci vive?”.
Lorenzo continua ad indicare la finestra.
LORENZO:“Dottore diamoci del “tu” da ora in poi... Hai visto?”
MICHEL:“Cosa? Fuori dalla finestra vedo solo una costruzione... Sì, diamoci del tu!”
Fuori, all'esterno, accanto al palazzo dell'appartamento c'è una cascina.
LORENZO:“No, io parlavo di quella donna col foulard ed il viso in penombra, che era affacciata alla finestra... Ma ora è sparita... “
MICHEL:“Ora non vedo nessuna donna...”
LORENZO:“Ma io l'ho vista! C'era, c'era...”
MICHEL:“E com'era il suo viso?”
LORENZO:“Te l'ho detto: era in penobra, si vedeva solo un occhio... mi fissava...”
MICHEL:“Ascolta: prendiamo il quaderno e usciamo dal tuo appartamento, poi decideremo sul dafarsi...”
LORENZO:“Andiamo a vedere nella cascina...”
MICHEL:“Sì, ma ci entro solo io, non voglio che tu abbia altri shock. Per precauzione facciamo così (e mi devi ascoltare perché sono il tuo psicologo!)”
LORENZO:“Chi sa perché era lì quella donna...”
MICHEL:“Credi di aver visto una donna, ma può essere un'altra cosa o una visione che hai avuto per lo spavento preso, per tutta questa tensione che hai avuto e che continui ad avere, anche per la confusione mentale...”
Lorenzo insiste di averla vista come l'ha descritta ed insieme allo psicologo, vanno vicino all'entrata della cascina, Michel entra all'interno per ispezionarla (è vuota e disabitata) e Lorenzo aspetta all'esterno, in mezzo alla strada e davanti alla porta di ingresso. Si sente il rumore di un clacson: è una Twingo che sta arrivando dall'altra parte della strada. Si ferma davanti all'uomo e scende dalla vettura Selvaggia: una donna di una discreta bellezza ma di un fascino irresistibile.
SELVAGGIA:“Lorenzo, meno male che ti ho trovato... Tutto a posto?”
LORENZO:“Non tanto, Selvaggia... “
SELVAGGIA:“E' per via di quel naufragio? “
Dalla cascina esce Michel, Lorenzo la presenta a Selvaggia e poi prosegue:
“Sì, anche per quello. Ti spiegherò con tutto con calma.”
“Sì, anche per quello. Ti spiegherò con tutto con calma.”
SELVAGGIA, rivolgendosi ai due: “State andando via?”
LORENZO:“Sì...”
SELVAGGIA:“Lorenzo, io stavo venendo da te per vedere come stavi... Mi raccomando non rimanere mai da solo, io posso anche ospitarti a casa mia anche solo per dormire, se durante il giorno hai da fare, così non rimani mai da solo...”
LORENZO:“Ti ringrazio, lo farò!”
I due salutano Selvaggia, che si allontana con la sua twingo.
LORENZO:“Sì...”
E proprio in quel mentre il chirurgo alzò la testa verso una finestra della cascina.
Affacciata alla finestra c'é una donna con un grosso foulard sulla testa, ma il suo viso non si vede bene: Michel la vede anche lui.
MICHEL:“Eh? Ma nella cascina non c'era nessuno, da dove è spuntata?”
CONTINUA.
SCRITTA DA SALVATORE D'ANGELO.
- “12 MISTERI PER 12 GATTI NERI”
scritta ed ideata da Salvatore D'Angelo.
quarta puntata: "UNA PRESENZA”.
...
Lorenzo continua ad indicare la finestra.
LORENZO: “Dottore le diamoci del “tu” da ora in poi... Hai visto?”
MICHEL: “Cosa? Fuori dalla finestra vedo solo una cascina... Sì, diamoci del tu!”
Fuori, all'esterno, accanto al palazzo dell'appartamento c'è una cascina.
LORENZO: “No, io parlavo di quella donna col foulard ed il viso in penombra, che era affacciata alla finestra... Ma ora è sparita... “
MICHEL: “Ora non vedo nessuna donna...”
LORENZO: “Ma io l'ho vista! C'era, c'era...”
MICHEL: “E com'era il suo viso?”
LORENZO: “Te l'ho detto: era in penombra, si vedeva solo un occhio... mi fissava...”
MICHEL: “Ascolta: prendiamo il quaderno e usciamo dal tuo appartamento, poi decideremo sul da farsi.. .”
LORENZO: “Andiamo a vedere nella cascina...”
MICHEL: “Sì, ma ci entro solo io, non voglio che tu abbia altri shock. Per precauzione facciamo così (e mi devi ascoltare perché sono il tuo psicologo!)”
LORENZO: “Chi sa perché era lì quella donna...”
MICHEL: “Credi di aver visto una donna, ma può essere un'altra cosa o una visione che hai avuto per lo spavento , per tutta questi momenti di tensione che stai attraversando, per la confusione mentale...”
Lorenzo insiste di averla vista come l'ha descritta ed insieme allo psicologo, vanno vicino all'entrata della cascina, Michel entra all'interno per ispezionarla (è vuota e disabitata) e Lorenzo aspetta all'esterno, in mezzo alla strada e davanti alla porta di ingresso. Si sente il rumore di un clacson: è una Twingo che sta arrivando dall'altra parte della strada. Si ferma davanti all'uomo e scende dalla vettura Selvaggia: una donna di una discreta bellezza ma di un fascino irresistibile.
SELVAGGIA: “Lorenzo, meno male che ti ho trovato... Tutto a posto?”
LORENZO: “Non tanto, Selvaggia... “
SELVAGGIA: “E' per via di quel naufragio? “
Dalla cascina esce Michel, Lorenzo la presenta a Selvaggia e poi prosegue:
“Sì, anche per quello. Ti spiegherò con tutto con calma...”
SELVAGGIA, rivolgendosi ai due: “State andando via?”
LORENZO: “Sì...”
SELVAGGIA: “Lorenzo, io stavo venendo da te per vedere come stavi... Mi raccomando non rimanere mai da solo, io posso anche ospitarti a casa mia anche solo per dormire, se durante il giorno hai da fare, così non rimani mai da solo...”
LORENZO: “Ti ringrazio, lo farò!”
I due salutano Selvaggia, che si allontana con la sua twingo.
MICHEL: “Ho visto in tutta la cascina ma della tua donna col foulard nemmeno l'ombra. Lorenzo, mi dovrai spiegare bene la storia del naufragio.”
LORENZO: “Sì...”
E proprio in quel mentre il chirurgo alza la testa verso una finestra della cascina.
LORENZO: “Guarda, guarda Michel...”
Affacciata alla finestra c'é una donna con un grosso foulard sulla testa, ma il suo viso non si vede bene: Michel, finalmente, la vede anche lui.
MICHEL: “Eh? Ma nella cascina non c'era nessuno, da dove è spuntata?”
CONTINUA.
SCRITTA DA SALVATORE D'ANGELO
- 12 MISTERI PER 12 GATTI NERIscritto ed ideato da Salvatore D'Angelo
5a PUNTATA: EVENTI SCONOSCIUTI.
...Michel mentre correva e rientrava nella cascina per ispezionarla,diceva a Lorenzo:
"Quì qualcuno ci sta prendendo in giro, aspettami sempre qua, che voglio coglierlo sul fatto..."
Lorenzo stava aspettando ansioso, quando si avvicinò una donna bionda diafana, col viso bianchissimo, tanto da sembrare un fantasma, guardando l'uomo e la macchina parcheggiata in strada, disse:
"Perfavore mi daI un passaggio in macchina, per favore.. Dammi un passaggio, devo raggiungere i miei figli..."
era insistente, sembrava ubriaca (forse era esasperata): Lorenzo dalla rabbia, gli diede uno strattone e le disse:
"Ma vattene, quì non siamo a giocare, abbiamo cose serie da pensare..."
La cacciò via, da li a poco usciva lo psicologo col fiatone.
MICHEL: "Niente non c'è nessuno... si vede quel disgraziato (o disgraziata) ha usato un passaggio segreto!"
LORENZO: "Da quì non è uscito nessuno!"
MICHEL: "Lo credo, se no l'avremmo già preso... Ora, Lorenzo, fai uno sforzo e raccontami l'episodio accaduto un anno fa, quello del naufragio!"
Lorenzo raccontò che più di nove mesi fa, stava tornando da una vacanza da un isola, ed era andato a prenderlo anche il suo amico Ermanno (più vecchio rispetto a lui), venne una tempesta e la barca si rovesciò in mare. Ermanno andò sott'acqua e vide qualcosa che lo spaventò tanto: fece in tempo a tornare a galla ed ad aggrapparsi alla barca, Lorenzo lo afferrò e lui andò in trance (come è accaduto a lui e a Beatrice).
MICHEL: "Voglio incontrare Ermanno e Beatrice..."
LORENZO: "Ma loro non si ricordano niente!"
MICHEL: "Non importa, voglio vedere se riesco rilevare qualche indizio in più, almeno, io ci tento!"
I due andarono al bar Carlos e si misero a bere una bibita insieme a Selvaggia. Michel le chieade:
"Non ricordi un particolare strano, qualcosa che ci possa aiutare a capire queste strane vicende accadute nella vita di Lorenzo?..."
SELVAGGIA: "No, magari, io voglio bene a Lorenzo, anzi sono sincera, io lo amo profondamente..."
LORENZO: "Anche io ti amo..."
SELVAGGIA: "Non ne dubito... Lo so amore mio... (poi proseguendo): ma anche io vorrei capirci qualcosa, non sono più quella di una volta e questo è successo dalla morte di mia sorella... Da allora per me vivere non è come prima: mi sento in colpa perché non ho potuto fare niente per lei... E' morta con uno strano virus ed i medici non hanno capito mai che cosa fosse e come curarla: io voglio pregare lei che ci aiuti, ormai è un angelo in cielo. Quando lo faccio mi sento più forte ed i miei problemi si risolvono. Lo voglio fare per Lorenzo."
LORENZO: "Grazie amore mio..."
Usciti dal locale, Selvaggia entrò nella sua auto e saluto i due.
Lo psicologo ed il medico, imboccarono un vicoletto quando udirono dei passi, si girarono e dietro di loro c'era la donna col grosso foulard sulla testa e sulla faccia, che le mascherava bene il viso: afferrò Lorenzo per le spalle....
CONTINUA
DI SALVATORE D'ANGELO
12 MISTERI PER 12 GATTI NERI
scritto ed ideato da Salvatore D'Angelo
6a puntanta: “DONNE DEL MISTERO.”
La ragazza col grosso foulard che afferrò Lorenzo era una bellissima ragazza indiana.
RACHANA: “Per favore aiutatemi, un uomo mi continua a pedinare, mi fa paura...”
I due uomini chiesero dov'era e la donna indicò dietro l'angolo: andarono a vedere ma non c'era nessuno, evidentemente si era nascosto.
RACHANA: “Ma io l'ho visto, era dietro di me, prima che passassi davanti alla cascina.”
La descrizione sommaria dell'inseguitore poteva appartenere ad altri milioni di uomini. I due “detectives” accompagnarono la donna nella sua abitazione (che era a trecento metri da dove l'avevano lasciata): l'indiana abitava con la sua famiglia in una costruzione antica con le piante rampicati attaccate sui muri. Chiuso il portoncino, come si girarono videro da lontano di nuovo una figura di una donna con un grosso foulard legato sulla testa e voltata di spalle, con un gatto nero in braccio che stava entrando in un taxi. Lo psicologo ed il chirurgo entrarono subito in macchina del secondo (che era alla guida) e si stavano mettendo all'inseguimento della vettura, quando, Lorenzo accelerando stava investendo una donna che tutto d'un tratto stava attraversando la strada: era la donna con la pelle bianchissima, coi cappelli biondi opachi. Lorenzo fermò l'auto, aprì il finestrino e affacciandosi disse alla donna:
“Ma che cavolo fai, attraversi di colpo?! Togliti dalla strada!”
MICHEL: “Lorenzo, andiamo, guarda che siamo in torto anche noi!”.
Era la stessa donna che qualche giorno prima gli aveva chiesto il passaggio.
Inseguirono il taxi, ma la seconda auto riuscì a seminarli e loro rimasero a bocca asciutta.
LORENZO: “Facciamo un'altra cosa: voglio parlare con Ermanno e Beatrice, e poi domani con calma, dopo i miei due appuntamenti coi miei pazienti... torneremo alla cascina!”
Il giorno dopo, i due erano da Ermanno, il chiururgo più anziano amico di Lorenzo, che era sulla barca durante il naufragio...
ERMANNO: “Non ricordo... non ricordo proprio nulla, solo il fatto che ero andato a prendere Lorenzo sulla barca, quella improvvisa tempesta in mare e poi... il buio totale... Chi sà cosa ho visto di tanto brutto (che quasi rischiavo di annegare) che mi ha fatto “cancellare” una parte della mia memoria... vorrei capirlo proprio: è come se avessi in testa un film dove ad un tratto la pellicola viene tagliata!”
Invece ecco cosa racconta Beatrice:
“Cosa darei per ricordarmi quello che è successo, mi ricordo dell'incontro al ristorante, che Lorenzo ha dimenticato il cellulare, ed io sono andata a casa a riportarglielo, poi come un vuoto di memoria che non riesco a ricolmare... Voglio colmarlo e curarmi meglio, soprattutto per aiutarti: io ti voglio molto bene, Lorenzo anche se ci siamo lasciati, il mio affetto per te continua...!”
“Cosa darei per ricordarmi quello che è successo, mi ricordo dell'incontro al ristorante, che Lorenzo ha dimenticato il cellulare, ed io sono andata a casa a riportarglielo, poi come un vuoto di memoria che non riesco a ricolmare... Voglio colmarlo e curarmi meglio, soprattutto per aiutarti: io ti voglio molto bene, Lorenzo anche se ci siamo lasciati, il mio affetto per te continua...!”
Lorenzo e Michel tornarono nella macchina che era parcheggiata davanti ad un marciapiedi, con una strada coi negozi chiusi, con tanto di saracinesca, abbassata, visto anche per l'orario (visto che era tardi).
Lorenzo guardò la vetrina di uno di essi di fianco all'auto. Era un negozio di fotografie e ne aveva diverse esposte in vetrina, tra cui un primo piano di una donna bella, mora, occhi verdi: sembrava emanare un alone celestiale, da quella immagine.
LORENZO: “Oddio, Michel... la vedi quella foto? Appartiene ad una mia amica, Sandra, la Sorella di Selvaggia, quella che è morta, Per me lei era una ragazza davvero speciale! Per via della mio trauma, non ho potuto neanche andarla a trovare, sapere come è deceduta... Preghiamola, perchè lei potrebbe aiutarci... Domani voglio venire e chiedere una copia della foto.”
Michel era stato accompagnato a casa e Lorenzo stava entrando nell'appartamento di Selvaggia (aveva le chiavi) e mentre stava attraversando il corridoio principale, diceva:
“Ehy, Selvaggia sono rientrato, ci sei? Selvaggia?!”
E proprio nello studio della donna, la vide sdraiata per terra, come in stato di trance, con gli occhi sbarrati... Proprio come è successo a Lorenzo ed agli altri...
CONTINUA
di SALVATORE D'ANGELO.
12 MISTERI PER 12 GATTI NERI
scritto ed ideato da Salvatore D'Angelo
7a puntata: “un angelo ed una veggente”
Il chirurgo , insieme allo psicologo Michel Corsi si stavano avvicinando, con la vettura del primo, al negozio di fotografie. Lorenzo con una brusca manovra, mentre stava parcheggiando, tamponò un'auto in coda alla fila di altre ferme lungo il marciapiedi: appena varcarono la soglia del negozio...
LORENZO: “Scusate, vorrei comperare quella foto esposta in vetrina, quel primo piano di quella donna con gli occhi chiari, sarei disposto ad avere anche una copia... Io la conoscevo!”
Ma chi c'era dietro al bancone, che lo guardava arrabbiata, quasi digrignava i denti? La donna diafana coi capelli biondi!
MAGDA: “Ah sei qui, dottore maleducato, insolente ed egoista... Non ti do niente: non mi hai rispettata quando ti ho chiesto il passaggio (non hai voluto nemmeno sentire le ragioni e mi stavi scaraventando per terra), mi stavi investendo e non ti sei scusato! hai tamponato la mia auto qui fuori e non ti sei degnato nemmeno di prendere il numero di targa o lasciarmi un bigliettino sul tergicristallo!”
I due cercarono di scusarsi e di spiegare che il loro comportamento era dovuto a tensioni dovute a un grosso problema (quasi di vita e di morte) ma...
MAGDA(questo è il nome della donna dalla pelle diafana): “Zitti ed uscite fuori, specialmente tu, chirurgo opportunista... Io sono una sensitiva e posso dirti che ti sei messo in un brutto guaio... Ma siccome mi fai pena, voglio darti un piccolissimo aiuto. Ci sono dodici sono i misteri che ti circondano: il, 1o: UN CUORE NERO, 2o mistero: UNA MASCHERA, 3o: QUELLO CHE HAI VISTO, 4o: IL MALE SCONOSCIUTO, 5o: IL MOVENTE, 6o : IL TERZO NON E' COME SEMBRA, 7o: UN ANTAGONISTA, 8o: LA SECONDA DONNA COL FOULARD, 9o: COSA RENDE COSI' SCIOCCANTE, 10o: UN COLPO TREMENDO, 11o: DODICI VOLTE IL SORGERE DEL SOLE, 12o: DODICI GATTI NERI... e adesso uscite da qui!”
I due uomini cercarono di chiedere alla donna come fosse a conoscenza di alcuni particolari... ma lei chiamò due assistenti nerboruti che erano nel retro bottega, minacciosi: a quel punto i due dottori uscirono ( promettendosi di ritornare in un momento piu' calmo)
MICHEL: “io ho studiato tecniche di memoria visiva ed auditiva... quindi mi ricordo tutto quello che ha detto, prendo il registratorino della macchina e registro i dodici misteri che ha detto la donna. Posso farti una domanda, Lorenzo?... Ma chi hai frequentato,i fantasmi, le streghe e gli alieni, per trovarti in questo guaio?!”
Si misero a ridere, anche se erano risate liberatorie. Decisero di tornare dalla ragazza indiana, perché lei passava diverse volte davanti alla cascina, magari avrebbe potuto aver visto qualcosa di nuovo?
Davanti alla porta della casa di Rachana...
RACHANA: “Si, li viveva una strana donna... Ma non so se vive ancora o ha cambiato casa... so che decisero di sfrattarla, di mandarla via... Era una donna solitaria, non si faceva vedere da nessuno, anni fa qualcuno andò a portarle del mangiare...”
MICHEL: “Eh, l'uomo di ieri sera l'hai visto entrare nella cascina?
RACHANA: “No, semmai deve essere uscito da li, come fanno tutti i ladri che si nascondo e poi spuntano fuori!”
LORENZO:”Comunque non so se sia la stessa persona che stiamo cercando noi!”
Michel e Lorenzo decisero di tornare insieme nell'abitazione abbandonata, ma appena salite due rampe di scale, imboccato un corridoio, e avvicinandosi ad una stanza, dal buio che c'era dietro di loro spuntò un manico di scopa che ando' a colpire più volte le schiene dei due malcapitati... E altri colpi ancora... una donna con un foulard sulla testa continuava a picchiarli, aveva la forza di un uomo. I due riuscirono a reagire, a colpirla e am fargli avere la peggio. Come la donna cadde stordita a terra gli tolsero il fulard e un velo che gli copriva il viso: era Ermanno. Chiamarono la polizia, lo arrestarono ed egli confessò che stava facendo tutto quello perché odiava Lorenzo che era l'amante di Sandra e per colpa sua non solo l'aveva allontanta da lui, ma era stata la causa della sua morte.
Lorenzo era a casa sfinito ma contento che l'incubo era finito, stava parlando al telefono col suo ormai amico Michel, che si trovava anche lui nella sua casa.
LORENZO: “Non mi sembra vero che finalemente potrò dormire sonni felici e profondi...”
L'uomo inarcò le ciglia e poi sbarrò gli occhi... nella stanza c'erano dodici gatti neri accovacciati per terra...
LORENZO: “Oddio, Michel, ci sono dei gatti neri nella mia stanza e come sono entrati...”
Anche nell'appartamento dello psicologo c'erano i dodici animali neri seduti sul pavimento, che lo guardavano.
MICHEL: “Ce ne sono anche a casa mia... Stai attento, hanno una strana espressione come se fossero pronti a mangiarmi,,, forse non gli danno da mangiare Lorenzo...”
CONTINUA
DI SALVATORE D'ANGELO.
12 MISTERI PER 12 GATTI NERI
scritto ed ideato da Salvatore D'Angelo
8a ed ultima puntata: “CHIUNQUE TU SIA”
Lorenzo guardava i gatti e poi alla soglia della porta della sua camera da letto un'ombra che si ritirava. Michel gli aveva detto di non chiudere la comunicazione che lui voleva sentire tutto ed intanto egli avanzava lentamente verso la stanza, quando qualcosa dietro di lui gli tocco' la spalla... si voltò, era Selvaggia, col volto sconvolto ed un mazzo di chiavi in mano.
SELVAGGIA:“Lorenzo... avevo bisogno di te, ti ho cercato... sai dopo quello chock e quell'amnesia... Entrata nel palazzo, ho suonato ma forse il campanello non funziona, meno male che ho le tue chiavi che ora ti restituisco...”
LORENZO:“Grazie, tesoro... Non funziona il campanello? Me lo hanno rotto... Guarda c'è qualcuno in quella stanza...”
SELVAGGIA:”Sì, l'ho notato anche io... Ho visto un'ombra...”
SELVAGGIA:”Sì, l'ho notato anche io... Ho visto un'ombra...”
Entrarono di colpo nella stanza, ma non c'era nessuno... Vide solo un grosso foulard su di una sedia... I gatti intanto erano andati tutti nel corridoio: Lorenzo li guarda e poi ritorna con lo sguardo sulla sedia: il foulard è sparito. Tutto di un tratto Selvaggia lo colpì con una lampada e l'uomo cadde a terra, insieme al suo cellulare. La donna era diventata un'altra, aveva uno sguardo cattivo, pieno di odio...
SELVAGGIA:“Devi pagarmela, per quello che hai fatto a mia sorella... Sono riuscita a farti impazzire? No, perché non lo si riesce a farlo con una carogna come te!”
Sì era lei la colpevole di tutto, ed ecco come andarono i fatti: Lorenzo corteggiava Sandra, che era destinata ad un altro uomo. Lui la invitò sull'ìsolotto a fare una vacanza per dodici giorni, ma lei non poteva andare perché aveva un virus in incubazione che (al suo ritorno) l'aveva portata alla morte. Se non fosse andata con Lorenzo, si fosse fatta controllare dodici giorni prima da un medico che veniva dalla Germania, l'avrebbero salvata: ma sia lei che il suo amante presero il tutto con leggerezza (come i dottori che ci capivano poco). Sandra partì dopo dodici giorni e Lorenzo rimase qualche giorno in più e chiamò Ermanno per fargli compagnia (che era innamorato della sorella di selvaggia: si era recato apposta dall'amico, per poterli controllare). Al ritorno in barca dei due ci fu il naufragio e ciò che vide l'amico del chirurgo sott'acqua era Selvaggia, senza la pelle finta sulla faccia: anche lei si era recata verso l'isola per vendicarsi di Lorenzo, ma avendo incontrato il cattivo tempo, non era riuscita e la sua barchetta era affondata. Perché aveva il viso deturpato? per inseguire Sandra e convincerla a non tradire il fidanzato sempre occupato e costretto ad andare in Cina per lavoro, fece un brutto incidente che gli reso il volto mostruoso. Ecco cosa aveva fatto spaventare tutte le altre persone: vedere il vero volto di Selvaggia, senza lo strato del finto viso che era come una maschera di silicone. Un'altra cattiva azione di Lorenzo e che aveva fatto continuare a meditare la vendetta da parte di Selvaggia, era che aveva usato i dodici gatti della povera zia Soraia che abitava nella cascina di fianco (era quella che vedeva il medico, oltre a Ermanno travestito come l'anziana, per colpirlo), per fare degli esperimenti. La donna era morta da pochi giorni lasciando in“eredità alla strada” i poveri animali... e Selvaggia gli avrebbe fatto pagare anche il fatto che l'uomo aveva abusato gli unici amici dell'anziana zia. Un ultimo particolare: per quanto riguardava Sandra, Selvaggia non diceva niente della sua relazione con Lorenzo per non creare uno scandalo e sconvolgere il fidanzato della sorella, che era sempre fuori...
SELVAGGIA:“Ora ti mostrerò il mio vero volto...”
Dal cellulare si udì la voce di Michel, che stava ascoltando tutto ed ora gridava: “Nooo, non guardarla... nooo...”
Ma Lorenzo non poteva sentirlo e si mise a guardare... Selvaggia si tolse la maschera dal viso era orribile, mostruosa: lei disse che nessuna plastica avrebbe potuto cambiarla! Il medico rimase scioccato e cadde a terra con gli occhi spalancati. Per terminare la vendetta, Selvaggia voleva ucciderlo, ma dal nulla apparve il fantasma di Soraia: la vecchina col foulard, la zia della donna e di Sandra...
SORIA:“Ferma! Non è con l'odio che ci si vendica di una persona... Anche tua sorella aveva la sua responsabilità... è stata troppo “leggera”con la sua malattia, con la sua salute e con l'amore... Lascialo...”
I gatti gli erano tutti intorno.
La porta venne sfondata ed entrarono la polizia in compagnia della donna diafana, la vegente che aveva litigato con Lorenzo. Era intervenuta per salvarlo, ma sia lei che la vecchina Soraia, avevano aspettato per dargli una piccola lezione, visti i suoi difetti ed il suo egoismo. Gli agenti arrestarono Selvaggia e soccorsero Lorenzo, mentre Soraia, accarezzandolo lo fece rinvenire (tutti i presenti non potevano vederla, visto che era un fantasma, un'anima positiva).
Una volta rinvenuto, e saputo del soccorso, Lorenzo disse:
“Insomma, sono stato in compagnia di due angeli, una defunta e l'altra in vita...”
La veggente, scherzando gli rispose: “Non ci sperare tanto per me che sono un angelo, non mettermi alla prova... Io collaboro con la polizia e quando ho percepito che eri in pericolo, grazie all'aiuto di Soraia e della mia telepatia, li ho fatti venire ad per aiutarli e far arrestare la donna... pensa se cambiavo idea e non lo facevo?”
Si misero entrambi a ridere.
FINE
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