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giovedì 2 febbraio 2012

IL MISTERO DI LEONARDO... (“LA GIOCONDA”)...



ALCUNE LEGGENDE METROPOLITANTE VOGLIONO CHE IL QUADRO DELLA MONNA LISA (LA GIOCONDA) FOSSE STATO FATTO DAL GRANDE GENIO UNIVERSALE DI TUTTI I TEMPI, PER RAPPRESENTARE SE AL FEMMINILE, ALTRI STUDIOSI SMENTISCONO: LA GIOCONDA ERA LA MOGLIE DEL GIOCONDO E BASTA... L'OPERA E' STATA FATTA TRA IL 1503 ED IL 1506 ED E' ESPOSTO AL MUSEO DEL LOUVRE DI PARIGI E SI PENSI CHE RAFFIGURI MONNA LISA, LA MOGLIE DI UN MERCANTE, UN CERTO FRANCESCO GIOCONDO. L'ENIGMATICO SORRISO DELLA DONNA DEL QUADRO ESPRIME TRANQUILLITA' E RAPPRESENTA LA SINTESI DI ALCUNI SUOI STUDI DI SPERIMENTAZIONE. IL FATTO CHE IL QUADRO FOSSE IL PIU' FAMOSO AL MONDO SI CREDE PROPRIO PER IL SOGGETTO CON LA SUA ESPRESSIONE E PER LE VOCI CHE GIRANO INTORNO (CHE VI ABBIAMO APPENA MENZIONATO).


Il dipinto, realizzato con la tecnica dell’olio su tavola, misura 77x53 cm. Sullo sfondo di un paesaggio, ispirato alla campagna lombarda, si staglia una delle figure femminili più celebri della pittura di tutti i tempi, divenuta un simbolo dell’arte stessa e della sua ambiguità. La figura si staglia davanti a un vasto paesaggio deserto con il quale costituisce un’unità totale. Ciò permette anche di vedere il viso di tre quarti e quindi, oltre che di fronte, anche in parte di lato, penetrandone psicologicamente i diversi aspetti. Il lieve trapasso ed i piani dalla luce all’ombra, lo sfumato, la leggerissima sfocatura dell’immagine, esprimono quella palpitazione e quella penetrazione nell’atmosfera, che fanno della Gioconda una persona umana nella più alta accezione rinascimentale. Ciò spiega anche il sorriso, che esprime il rapporto d’amore tra persona e natura. Il sorriso rappresenta la sintesi degli studi sperimentali di Leonardo, che trovano nella pittura il momento culminante. Non è tanto espressione di gioia e un sentimento transitorio, è piuttosto espressione della serena tranquillità di chi domina con la ragione. La forma della persona ritratta è piramidale, il busto è tagliato al di sotto del gomito, in modo che le braccia conserte fungano da base. Anche la disposizione di queste serve ad indicare la rotazione, tanto più che da una lato si appoggia a un bracciolo tondeggiante di un sedile, sfuggente internamente a destra.La Gioconda siede davanti a un parapetto sopra al quale si intravedono, ai due lati, due colonnette sagomate. Al di là del parapetto vi è lo spazio naturale: strade, ponte, acqua, pianure, montagne. Uno spazio reso più ampio da quella digradazione cromatica che, rendendo indecisi i contorni, allontana da noi gli oggetti.




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